DICHIARAZIONE ANNUALE FGAS 2018Il 31 maggio 2018 scadrà il termine per la compilazione e trasmissione della dichiarazione annuale Fgas per i dati relativi all'anno 2017. Come ogni anno, a partire dal 2012, nel caso di di impianti fissi di refrigerazione, condizionamento d'aria, pompe di calore, e per i sistemi fissi di protezione antincendio contenenti 3 o più kg di gas fluorurati ad effetto serra, è previsto l'obbligo di tenuta di un registro: il così detto registro dell'apparecchiatura. Riproponiamo, come ogni anno, una piccola guida a questo importante adempimento obbligatorio. Il registro viene compilato per ogni apparecchio e sono annotate tutte le operazioni di controllo e manutenzione effettuate, cosi come per le caldaie vige l’obbligo di libretto di impianto. Ai sensi dell'art.16, comma 1, del DPR 43/2012, i dati contenuti in questi registri, devono essere riportati nella dichiarazione obbligatoria da trasmettere al Ministero dell'Ambiente entro il 31 maggio di ogni anno. Ecco un breve riepilogo delle principali regole relative all'adempimento:
La nostra Azienda è in grado di assistervi in ogni fase dell’adempimento; a) fase preventiva di controllo impianti e manutenzione ordinaria e straordinaria; b) compilazione del registro dell’apparecchiatura per ogni apparecchio, qualora ne siate sprovvisti; c) tenuta delle annotazioni di controllo e manutenzione sui registri; d) invio dichiarazione annuale FGAS; Aggiungiamo inoltre che ogni azienda che esegue qualsiasi tipo di manovra o manutenzione sui vostri impianti, deve essere un’azienda certificata FGAS presente sul portale del Ministero dell’Ambiente, ed anche il tecnico che fisicamente esegue le operazioni deve essere in possesso di regolare patentino FGAS. La nostra azienda è certificata da Bureau Veritas ai sensi del Regolamento CE 303/2008 DPR 43 del 27 gennaio 2012 e Regolamento Accredia RT 29, con certificato N°IT26009. Anche i nostri tecnici sono certificati con patentino FGAS. Tutti i gentili clienti che si sono già affidati a noi negli anni passati per la dichiarazione FGAS saranno contattati nei prossimi giorni per fissare un appuntamento.
A tutti gli altri gentili clienti, che sono stati seguiti da altri in passato o che non hanno adempiuto tale obbligo, rinnoviamo l’invito di mettersi in contatto con la nostra sede al fine di evitare possibili sanzioni pecuniarie di importo elevato. Per eventuali domande sulla compilazione e richiesta di assistenza è possibile scrivere a: assistenza@fisrl.com
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Quando convengono e quanto si può risparmiareCi sono soluzioni nelle quali avere riscaldamento e condizionamento con una pompa di calore è la soluzione migliore? Non sapete come orientarvi tra le varie tecnologie? In quanto tempo recupererete l'investimento? ... Le pompe di calore permettono di avere calore per il riscaldamento ed il raffrescamento; talune sono anche adatte alla produzione di acqua calda sanitaria (A.C.S.) per gli usi quotidiani. Attualmente godono dell'incentivo della detrazione fiscale del 65% per l'efficienza energetica Sono per gran parte alimentate da elettricità, anche se esistono macchine alimentate a gas, ma al momento sono una minoranza. Di conseguenza la fonte primaria di energia è rinnovabile. Le pompe di calore trasferiscono il calore da una sorgente esterna detta“sorgente fredda” ad un “pozzo caldo”. Cosa si intende con "pozzo caldo": possiamo indicare l'ambiente da climatizzare oppure l'acqua di un circuito di riscaldamento. Scendendo nel dettaglio le pompe aria-aria e aria-acqua prelevano calore dall'aria esterna, mentre quelle acqua-acqua lo prelevano dall’acqua (di falda, lago, fiume o mare) o dal terreno, per mezzo di una sonda geotermica; quest'ultime sono chiamate appunto terreno-acqua. Prima di installare una pompa di calore è bene considera "se" installare una pompa di calore. Dobbiamo considerare almeno tre aspetti: - Il luogo di installazione; - La tipologia di Edificio; - Il loro utilizzo. Brevemente possiamo dire che la fascia climatica (luogo di installazione) è molto importante perché la temperatura può influenzare le prestazioni della macchina Le pompe di calore richiedono inoltre di fare dei lavori anche all'esterno (valutare la tipologia di edificio). Le pompe di calore acqua-acqua richiedono, oltre al posto esterno, anche la realizzazione di un pozzo. Terza cosa da considerare: il vero vantaggio con la pompa di calore è l'uso continuativo per tutto l'anno; l'utilizzo cioè sia in riscaldamento che in raffrescamento. Quale tecnologia scegliere: elettriche o a gas? Aria-aria, aria-acqua? Oppure o acqua-acqua. Al momento le pompe di calore elettriche (con motocompressore) sono più competitive e diffuse di quelle a gas (una minoranza). Le pompe di calore aria-aria e aria-acqua sono le tipologie più semplici da installare. L'efficienza dipende molto dalla temperatura dell'aria esterna: al di sotto dei 5-7 °C le prestazioni calano. La macchina riesce comunque a riscaldare, anche con temperature estreme fino ai - 15°C ma consuma di più (rende meno). L'efficienza è quindi minore in condizioni di clima rigidi e non sono dunque consigliate per le fasce climatiche più fredde. Le pompe di calore acqua-acqua hanno prestazioni migliori e più costanti, perché prelevando da una sorgente a temperatura più stabile riescono a mantenere l'efficienza energetica costante. Sono per ovvi motivi più complesse e costose da installare perché bisogna scavare un pozzo: costano circa il 15-30% in più. Eccoci ai costi. Quanto si spende? Senza indugio e senza entrare nei nei dettagli della componentistica (boiler, accumuli, sonde, gruppi di rilancio, pozzi acqua ecc), definiamo delle forbici di costo. Le pompe di calore aria-aria vanno dai 300-350 euro a kW, fino a 8-900 nelle installazioni più problematiche. Le pompe di calore aria-acqua dai 400 ai 1000-1100, mentre le pompe di calore geotermiche partono da 8-900 a 1800-2000 euro a kW. Quindi una pompa di calore aria-acqua da 10 kW, una taglia adatta ad una villetta, può costare circa 5-6 mila euro. Quando le pompe di calore consentono il maggior risparmio? Grazie ai numerosi montaggi eseguiti negli anni e grazie a dati certi prelevati sul campo, possiamo affermare con certezza che la convenienza più alta è nelle utenze commerciali ed aziendali. In questi ambiti il tempo di pay-back o ritorno sul vostro investimento è di soli 2-3 anni. Per gli utenti domestici è in genere più lungo, parliamo di circa 5/6 anni. Questo dipende in sostanza da due fattori. Il primo è che nel settore commerciale non c'è grande richiesta di calore per acqua calda sanitaria, (ACS). Il secondo è che negli ambiti commerciali ed aziendali le pompe di calore si sfruttano molto di più anche per il condizionamento estivo. Possiamo stimare un risparmio, in ambito residenziale di una pompa di calore aria-acqua da 10 kW, con costo 5-6mila euro, senza considerare gli incentivi si ripagherebbe in 7 e in 10 anni, garantendo un risparmio attuale di 450-800 euro. Se consideriamo le detrazioni fiscali il tempo di pay-back si riduce di oltre il 50%. In ambito commerciale l'investimento si ripaga in soli 3-6 anni senza incentivi fiscali o detrazioni. Si ripaga inoltre in pochissimo tempo, nell'ordine dei 2-3 anni accedendo alle detrazioni fiscali. La condizione in cui la pompa di calore elettrica è ancora più conveniente è quando viene alimentata almeno in parte con l'elettricità del proprio impianto fotovoltaico. Il maggior costo dell'impianto fotovoltaico sposta l'asticella del pay-back dell'impianto verso i 10-12 anni, ma consente di ottenere vantaggi notevolissimi sui consumi. Associando un impianto con pompa di calore elettrica ad un impianto fotovoltaico, si arriva vicinissimo ad una gestione quasi "a costo zero" sui consumi.
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