Cavi CPR: Modifiche in vigore dal 9 agosto 2017Ringraziamo anticipatamente il nostro utente Danilo che sulla precedente NEWS ci chiedeva maggiori informazioni merito al nuovo Decreto Legislativo 106/17.
Purtroppo come da Lui segnalato, con l'entrata in vigore (a brevissimo) del DLgs 106/17 cambia tutto di nuovo. Il nuovo DLgs non considera per niente la Variante V4 alla Norma CEI 64-8 (oggetto delle nostre news in precedenza). Nel DLgs 106/17 sono previste anche sanzioni penali per "il costruttore, il direttore dei lavori, il direttore dell’esecuzione o il collaudatore che, nell’ambito delle specifiche competenze, utilizzi prodotti non conformi" [rif. art. 20 DLgs 106/17] Anche noi al momento non sappiamo come comportarci o come districarci in questo periodo di tempo ed in questo dedalo di normative. Restiamo in attesa di eventuali chiarimenti ministeriali, ed abbiamo già segnalato la cosa alle varie associazioni di categoria. Essendo stabilita al giorno 9 agosto 2017 l'entrata in vigore del DLGS 106/17, l'unica "certezza" attuale è che i cavi non CPR possono essere utilizzati solamente fino al giorno precedente, ossia l'8 agosto 2017. Diversamente si rischia di incombere in sanzioni amministrative e penali molto, ma molto gravi.
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Essenziale per la nostra sicurezzaIl salvavita è un elemento essenziale ai fini della nostra sicurezza e di chiunque utilizzi una o più parti dell'impianto elettrico. In ogni abitazione dovrebbe essere presente almeno un interruttore differenziale, più comunemente chiamato “salvavita”.
Tale dispositivo di sicurezza è veramente essenziale. Il suo corretto funzionamento è dettato da vari fattori tra i quali ad esempio la presenza di un buon sistema di messa a terra. Molte volte ci capita di intervenire su impianti che hanno si il cavo di messa a terra, ma non sono correttamente collegati all'impianto di dispersione. Al cliente abituato ad avere l''impianto "da sempre" così, diventa difficile far capire che deve essere verificata la messa a terra e protetta dall'intervento dell'interruttore differenziale. Tutte le apparecchiature elettriche, dovrebbero essere protette dall'interruttore differenziale "salvavita". Per verificarlo, abbassando la levetta del salvavita non devo più avere tensione su tutta l’abitazione: né luci, né dispositivi, né apparecchi. Laddove presente l'illuminazione di emergenza essa si dovrebbe illuminare, ma non perché sotto tensione, bensì per il motivo opposto, per la mancanza di tensione (ma di questo parleremo un'altra volta) Esistono in commercio interruttori differenziali di diverse tipologie. Qui di seguito elenchiamo quelli più comuni:
Indipendentemente dalle varie tipologia di “salvavita”. Una cosa deve essere COMUNE a tutti i modelli, ossia la sensibilità: DEVONO AVERE LA SENSIBILITA’ DI 0,03A. Un altro aspetto importante, spesso sottovalutato da molti, è quell'evidente Tastro con la "T" presente sull'interruttore. Questo tasto serve per effettuare un Test all’apparecchiatura. Ogni 6 mesi al massimo, dovremmo provare l'intervento del differenziale. Anche se non si tratta di una garanzia assoluta sul corretto funzionamento, effettuare il test ogni 6 mesi manterrà attiva l’apparecchiatura e sarà un campanello di allarme nel caso non scattasse al momento del test. In un mese il prezzo è aumentato del 62% |
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